Scrittore inglese. Figlio di un minatore e di una maestra, studiò a
Nottingham e insegnò in una scuola elementare di Londra prima di
pubblicare il suo primo romanzo (
Il pavone bianco, 1911). Fuggì
nel 1912 in Italia con la moglie di un professore, Frieda Weekley che, ottenuto
il divorzio, lo sposò nel 1914. Del 1913 sono il romanzo
Figli e
amanti e le
Poesie d'amore, cui seguirono il romanzo
L'arcobaleno (1915), le impressioni di viaggio
Crepuscolo in
Italia (1916) e i versi
Ecco, siamo giunti a buon fine. Dopo la
parentesi della prima guerra mondiale, tornò in Italia e scrisse
La
verga di Aronne (1922), ispirato a un soggiorno a Firenze. Viaggiò in
Australia e Nuovo Messico, da cui fu notevolmente impressionato per la
primitività e l'esotismo, che si riscontrano nelle opere di questo
periodo,
Canguro (1923) e
Il serpente piumato (1926). Nel 1928
viene pubblicato
L'amante di Lady Chatterley, il romanzo più
famoso di
L., che destò grande scalpore per il contenuto scabroso.
Insieme con James Joyce,
L. è uno degli autori più
emblematici della prima metà del Novecento; dalla sua opera traspare una
ribellione viscerale contro la civiltà borghese e intellettuale
attraverso il ritorno a un primitivismo preculturale di cui si avvertono sintomi
già nei primi romanzi più convenzionalmente autobiografici. A
simbolo di questo indifferenziato primitivismo andò prendendo una sempre
maggior importanza la sfera sessuale, in rapporto a cui rivelò tra i
primi le tracce delle nuove teorie psicanalitiche. Né mancarono qua e
là segni di una pericolosa involuzione verso i culti del sangue e
l'esaltazione del superuomo, che tanta parte ebbero negli avvenimenti europei
successivi alla sua scomparsa. Molto meno nota della narrativa vera e propria
è l'altra parte dell'opera di
L., pur validissima, formata dai
versi (una dozzina di brevi raccolte poetiche), da quattro lavori teatrali, dai
saggi critici e psicoanalitici, dalle traduzioni, dal ricco epistolario. Certo
l'insieme di quest'opera, percorsa da un concentrato ardore sensuale, è
segnato da un'inquietudine inespressa che si traduce in uno stile aspro, alieno
da ogni raffinatezza formale, in una struttura narrativa spesso prolissa e
disordinata, in un'incapacità di dar soluzione ai problemi e alle angosce
che ha suscitato. Ha però il merito notevole di aver affrontato con
vigore e sincerità tali problemi, contribuendo a scuotere un pubblico
assuefatto alle convenzioni della società "perbene" (Eastwood,
Nottinghamshire 1885 - Vence, Nizza 1930).