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Lawrence, David Herbert.

Scrittore inglese. Figlio di un minatore e di una maestra, studiò a Nottingham e insegnò in una scuola elementare di Londra prima di pubblicare il suo primo romanzo (Il pavone bianco, 1911). Fuggì nel 1912 in Italia con la moglie di un professore, Frieda Weekley che, ottenuto il divorzio, lo sposò nel 1914. Del 1913 sono il romanzo Figli e amanti e le Poesie d'amore, cui seguirono il romanzo L'arcobaleno (1915), le impressioni di viaggio Crepuscolo in Italia (1916) e i versi Ecco, siamo giunti a buon fine. Dopo la parentesi della prima guerra mondiale, tornò in Italia e scrisse La verga di Aronne (1922), ispirato a un soggiorno a Firenze. Viaggiò in Australia e Nuovo Messico, da cui fu notevolmente impressionato per la primitività e l'esotismo, che si riscontrano nelle opere di questo periodo, Canguro (1923) e Il serpente piumato (1926). Nel 1928 viene pubblicato L'amante di Lady Chatterley, il romanzo più famoso di L., che destò grande scalpore per il contenuto scabroso. Insieme con James Joyce, L. è uno degli autori più emblematici della prima metà del Novecento; dalla sua opera traspare una ribellione viscerale contro la civiltà borghese e intellettuale attraverso il ritorno a un primitivismo preculturale di cui si avvertono sintomi già nei primi romanzi più convenzionalmente autobiografici. A simbolo di questo indifferenziato primitivismo andò prendendo una sempre maggior importanza la sfera sessuale, in rapporto a cui rivelò tra i primi le tracce delle nuove teorie psicanalitiche. Né mancarono qua e là segni di una pericolosa involuzione verso i culti del sangue e l'esaltazione del superuomo, che tanta parte ebbero negli avvenimenti europei successivi alla sua scomparsa. Molto meno nota della narrativa vera e propria è l'altra parte dell'opera di L., pur validissima, formata dai versi (una dozzina di brevi raccolte poetiche), da quattro lavori teatrali, dai saggi critici e psicoanalitici, dalle traduzioni, dal ricco epistolario. Certo l'insieme di quest'opera, percorsa da un concentrato ardore sensuale, è segnato da un'inquietudine inespressa che si traduce in uno stile aspro, alieno da ogni raffinatezza formale, in una struttura narrativa spesso prolissa e disordinata, in un'incapacità di dar soluzione ai problemi e alle angosce che ha suscitato. Ha però il merito notevole di aver affrontato con vigore e sincerità tali problemi, contribuendo a scuotere un pubblico assuefatto alle convenzioni della società "perbene" (Eastwood, Nottinghamshire 1885 - Vence, Nizza 1930).